An Italian Tale

12Novembre20:00An Italian Tale

Dettagli evento

ANTONINO CICERO fagotto 

LUCIANO TROJA pianoforte 

«AN ITALIAN TALE»

Musiche di Luciano Troja

«Una operazione raffinata ed intelligente che valorizza la nostra cultura»

–Enzo Boddi, Musica Jazz – Aprile 2017

An Italian Tale è un incontro fra due musicisti con diverse personalità musicali ma all’interno di un territorio comune, molto amato da entrambi: la melodia italiana dell’immediato dopoguerra, con certi echi swing dagli Stati Uniti, ma anche con una radicata componente connessa all’opera e al melodramma. 

Il celebre compositore e pianista milanese Giovanni D’Anzi è stato il personaggio che meglio a Cicero e Troja è sembrato rappresentare questo mondo, fatto di cinema, canzonette, radio, vinili, gommalacca, al Campari, a Milano, alle bellezze e alle biciclette, insomma alle memorie di un’Italia che non c’è più.

E alla musica di D’Anzi si sono ispirate le melodie scritte da Luciano Troja e “cantate“ dal fagotto di Antonino Cicero.

Chi non conosce, o ricorda «Ma l’amore no», «Bellezza in Bicicletta», «Ma le gambe», «Abbassa la tua radio» entrate subito nel canone della canzone italiana, in un periodo storico in cui una dittatura finiva e il dopoguerra avviava una modernità “americana”, improvvisa e incompiuta

Più che un tributo o un rifacimento, An Italian Tale è una ricerca in musica, riassunte in un disco pubblicato e realizzato da Almendra Music. 

Le canzoni di D’Anzi sono quindi diventate un territorio da esplorare reinventando – attraverso le musiche originali di Troja – un rapporto tra jazz e melodia italiana, equilibri classici e American Songbook, per condurre l’ascoltatore tra atmosfere, suggestioni e fantasie del secolo scorso, verso un oggi possibile.

Ricorda Cicero: «La cantabilità del repertorio swing della canzone italiana anni ‘30 e ‘40 mi attrasse subito. Da lì venne l’ispirazione che il fagotto potesse benissimo suonare, anzi “cantare”, quelle melodie retrò, ricche sì di swing, ma al tempo stesso classiche nell’impostazione del canto, accompagnate da eleganti orchestre che riecheggiavano e rielaboravano all’italiana lo swing di quegli anni.».

Aggiunge Troja: «Partire dalle canzoni di D’Anzi, era molto più intrigante che non semplicemente rielaborare le canzoni o riarrangiarle per improvvisarci sopra. Molto meglio scrivere dei brani nuovi che si ispirassero a D’Anzi, a quell’epoca, a un certo nostro modo di sentire la melodia, tutto italiano, rivolto istintivamente oltreoceano ma destinato a guardarsi dentro, con i nostri inevitabili cromosomi melodrammatici».

Orario

(Sabato) 20:00(GMT+01:00)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere